Note metodologiche
L’attuale fase attraversata dal nostro Paese si è rivelata complicata e ricca di incertezze; agli effetti della crisi legata alla diffusione della pandemia si sono aggiunte le difficoltà derivanti dagli effetti del conflitto russo–ucraino.
Questo lavoro presenta i dati relativi alla struttura e alla natimortalità delle imprese della filiera audiovisiva nel periodo 2020-2022, ottenuti attraverso elaborazioni sui principali archivi della statistica ufficiale (Istat, Registri camerali di fonte Infocamere) e una ricostruzione dell’occupazione complessivamente coinvolta per il biennio 2021-2022.
L’individuazione delle imprese della filiera avviene utilizzando codici ATECO 2007 a quattro cifre di dettaglio, che consentono di enucleare i dati di riferimento:
- 59.11 Attività di produzione cinematografica, di video e di programmi tv;
- 59.12 Attività di post-produzione cinematografica, di video e di programmi tv;
- 59.13 Attività di distribuzione cinematografica, di video e di programmi tv;
- 59.14 Attività di proiezione cinematografica;
- 60.20 Programmazione e trasmissioni televisive.
Dai dati strutturali di fonte Istat emerge un quadro diversificato all’interno della filiera, che vede settori ad ampia prevalenza di microimprese (post-produzione), ad ambiti in cui le medie imprese incidono in modo specifico (distribuzione cinematografica, di video e di programmi tv), per arrivare alla prevalenza di grande impresa che caratterizza il settore della programmazione e trasmissione televisiva.
I dati 2022 sulla demografia imprenditoriale derivati dai registri camerali pongono in risalto criticità anche per imprese della filiera audiovisiva (pur con diversificazioni al proprio interno). In particolare, si registra una riduzione di nuova imprenditorialità (in particolare nella componente produzione, mentre dati in controtendenza si rilevano per la post-produzione) e una ripresa di chiusure d’impresa (specificamente per produzione e post- produzione cinematografica, di video e di programmi tv) dopo anni contenuti dai provvedimenti di contrasto alla crisi derivata dalle conseguenze della diffusione della pandemia.
Dal lato dell’occupazione, emerge una ripresa significativa sia per la componente diretta, sia per quella allargata alla totalità di soggetti coinvolti, pari a quasi 117 mila unità nel 2022 con un incremento del +4,7% rispetto al 2021 e un ruolo molto significativo in queste dinamiche della componente del lavoro autonomo (+9,3%).
Con riferimento alle donne, dai dati elaborati emerge un quadro in cui nel caso delle figure imprenditoriali per le attività dell’audiovisivo la presenza è inferiore rispetto a quanto riscontrato nel totale dell’economia, ma comunque significativa e pari quasi al 30% del totale e con diversificazioni all’interno della filiera. Si confermano i dati di crescita di imprenditrici nei due settori che avevano registrato andamenti positivi già nel precedente biennio: la post-produzione cinematografica, video e tv e la programmazione e trasmissione televisiva. La presenza di giovani donne imprenditrici sul totale si conferma più alta nelle attività di post-produzione, ambito in cui la quota è anche cresciuta rispetto al 2021.
Anche con riferimento al management si coglie una minore presenza relativa di donne nella filiera audiovisiva rispetto alla totalità delle imprese, ma i dati sono in miglioramento e oggi la quota di donne manager nella filiera audiovisiva è del 23,1%.
Particolarmente positivo è il dato delle giovani manager, che seppur con numeri assoluti non elevati superano per presenza relativa i manager under 35 di sesso maschile della filiera. Con riferimento, infine, alla componente dipendente dell’occupazione, la presenza di donne nella filiera è in media leggermente superiore rispetto al dato complessivo (42,7% a fronte di 40,2%).