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Presentato il nuovo focus di ricerca FAPAV/Ipsos

di Redazione APA | 13.07.2021

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Questa mattina alla Casa del Cinema si è tenuta la presentazione dei dati FAPAV/Ipsos “Focus speciale sulla pirateria audiovisiva ad un anno dal lockdown”.

Gli ultimi dati elaborati dalla società Ipsos per conto di FAPAV – Federazione per la Tutela dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali, hanno mostrato come la crescita esponenziale degli atti illeciti registrata durante il periodo del primo lockdown 2020 (243 milioni) abbia rappresentato una vera anomalia.

Infatti, negli ultimi 12 mesi gli atti illeciti compiuti risultano inferiori anche rispetto ad un bimestre medio del 2019 (69 milioni). L’incidenza della pirateria nel nostro Paese è calata, passando dal 40% durante il periodo di lockdown marzo/aprile 2020 al 38%.

Al seguente link è possibile vedere la presentazione.

I dati emersi

Sono cambiate anche le abitudini dei pirati: meno attenzione verso film e serie/fiction a fronte di una crescita di interesse sempre più forte verso la fruizione illecita di eventi sportivi live (14% contro il 10% del 2019).

L’impatto più rilevante nei confronti dell’industria creativa è causato dalla pirateria digitale, in crescita del 4% rispetto al 2019. Tra le modalità di fruizione si registra una flessione nel download e nello streaming ma non nell’utilizzo delle IPTV illegali.

Un fenomeno che desta la massima preoccupazione, quello delle IPTV illegali. Numerosi sono infatti i rischi, anche per gli utenti di queste piattaforme, spesso inconsapevoli di poter essere vittime di attacchi informatici.

Resta alta in ogni caso l’affezione da parte della popolazione italiana verso i contenuti audiovisivi. Durante il lockdown il 52% degli italiani ha dedicato più tempo della propria giornata alla fruizione di film, serie/fiction, programmi tv e sport live. Tendenza che si è confermata anche successivamente pur se in percentuale minore (38%).

È alto il desiderio di tornare alla normalità: il 39% degli intervistati ha dichiarato di voler tornare presto a frequentare le sale cinematografiche.

Il 30% degli intervistati che ha dichiarato di aver sottoscritto negli ultimi dodici mesi un nuovo abbonamento a piattaforme legali che distribuiscono opere audiovisive.

Dichiarazioni

“Il focus di ricerca presentato oggi da Nando Pagnoncelli conferma il sostanziale ritorno ai dati pre-pandemia. […] Quanto emerso conferma l’eccezionalità del primo lockdown in termini di consumi illecitiEvidenzia, inoltre, la necessità di sostenere al massimo l’industria audiovisiva in questa fase di ripartenza, con l’obiettivo di rafforzare le azioni di tutela, per garantire una solida base di regole certe a sostegno dell’intera filiera. [..] – ha dichiarato Federico Bagnoli RossiSegretario Generale FAPAV.

[…] Sul fronte nazionale va posta la massima attenzione all’implementazione della Direttiva Copyright […]. Sul fronte europeo, invece, è centrale la discussione intorno al Digital Services Act, che rappresenta una grande occasione per rafforzare le azioni e gli strumenti di tutela dei contenuti sul web. – ha proseguito il Segretario Generale FAPAV.

“Occorre tutelare l’industria, i suoi lavoratori e tutte le maestranze, anche attraverso progetti di sensibilizzazione utili a far comprendere il valore del settore. In questa direzione FAPAV sta realizzando un’iniziativa di comunicazione intitolata “We Are Stories”, per promuovere l’importanza dell’industria dei contenuti e dedicata in particolar modo al pubblico più giovane e a tutti coloro che sognano e desiderano lavorare nel settore audiovisivo,” ha concluso Federico Bagnoli Rossi di FAPAV.

“La ricerca di quest’anno evidenzia che anche a livello culturale c’è voglia di ricominciare a ‘vivere’ il cinema in prima personaD’altro canto la pandemia appare aver lasciato anche alcune buone abitudini casalinghe. Quasi un terzo degli italiani ha sottoscritto nell’ultimo anno (dall’inizio della pandemia) almeno un abbonamento (legale) a servizi audiovisivi.

Al contrario, sul fronte dell’illegalità, dopo la fortissima crescita degli atti illeciti di pirateria audiovisiva rilevata durante il lockdown dello scorso anno, la situazione tende a tornare ai livelli pre-pandemici” – ha dichiarato Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos Italia.