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L’export di prodotti audiovisivi francesi

di Emilio Pucci | 09.02.2022

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Nel 2020, l’audiovisivo francese ha generato sui mercati esteri €600 milioni. Si tratta del valore aggregato (Total flux export) della vendita e prevendita di diritti di film cinematografici e di programmi o format televisivi e degli apporti di soggetti esteri per le coproduzioni minoritarie e maggioritarie. Altri €245 milioni sono arrivati all’industria cine-video-televisiva francese da produttori esteri per opere realizzate in Francia e “coperte” dal tax credit internazionale (C2I: Crédit d’impôt international). Si tratta cioè di produzioni esecutive.

Considerando i soli valori derivanti da vendita e prevendita di diritti e apporti per le coproduzioni, si nota che il 2020 registra una flessione (-14%) del valore aggregato derivante dalla circolazione estera dei titoli francesi. Questo, infatti era pari a €700 milioni nel 2019. Il decremento è dovuto alla pandemia Covid-19 che ha impattato la produzione e distribuzione cinematografica mentre, come si vedrà più avanti, la circolazione estera dei programmi televisivi non ha registrato alcuna battuta d’arresto in termini di valore economico.

I dati sono estratti da una serie di studi del CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée) pubblicati alla fine del 2021 e che permettono una ricostruzione dettagliata dei flussi esteri attratti dall’audiovisivo francese. Per quanto dettagliate le analisi del CNC non chiariscono però come siano considerati ai fini calcolo del valore economico attratto, gli investimenti delle piattaforme globali (Netflix, Amazon etc.) in prodotti francesi che poi, naturalmente, ricevono una distribuzione pressoché globale.

Film per la sala e produzione video-televisiva si caratterizzano per tendenze diverse per quanto riguarda la circolazione estera e il relativo valore economico attratto.

In Francia i film per la sala attraggono consistenti risorse estere (considerando sempre il valore aggregato di vendita di diritti e apporti per le coproduzioni, maggioritarie e minoritarie). Nel complesso, però, le risorse estere sono caratterizzate da una significativa decrescita. Nel 2020 si attestano sui €246 milioni mentre nel 2019 raggiungevano i €376 milioni (-34%).  La contrazione del 2020 dei ricavi attratti sui mercati esteri dai film francesi è causata dalle prime ondate della pandemia Covid-19 (2020) ma la tendenza negativa è comunque di lungo periodo: le risorse attratte sui mercati esteri dal film francese si sono dimezzate in dieci anni sia sul versante delle coproduzioni sia su quello della vendita di diritti. Queste valevano €483 milioni nel 2011 per raggiungere appunto i €246 milioni del 2020. Si è però andato progressivamente riducendo anche l’investimento complessivo in produzione di film per la sala, passato da €1,388 milioni del 2011 ai €1.117 milioni del 2019 e poi al picco negativo dei €784 milioni del 2020.

Il grafico sottostante riporta l’intera serie storica degli investimenti in produzione di film per la sala (come si è detto, inclusivi degli apporti esteri in coproduzioni) e delle risorse attratte all’estero (anche queste inclusive degli stessi investimenti di soggetti esteri in coproduzioni).

Francia – Investimenti in produzione di film per la sala e risorse attratte dalla loro circolazione sui mercati esteri (€ milioni e unità)

Fonte: eMedia su dati CNC

Si noti che fra il 2011 e il 2019 non è andato diminuendo il numero dei film prodotti per ciascun anno ma questo è addirittura cresciuto. Si può notare che, in media, nel 2011 ogni titolo prodotto attraeva 2 milioni di risorse estere (sempre coproduzioni e vendite di diritti) mentre tale valore ha raggiunto nel 2019 e 2020 rispettivamente €1,2 e €1 milioni. Escludendo il valore delle coproduzioni e considerando la sola vendita dei diritti sui mercati esteri, in media ogni film francese generava €0,6 milioni nel 2011 ma solo €0,4 nel 2019 e 2020.

Il valore complessivo dell’export dei programmi televisivi francesi ha raggiunto nel 2020 il valore di €355milioni, registrando sull’anno precedente un incremento pari al 9%.  In dieci anni e cioè a partire dal 2011, il valore complessivo delle risorse estere attratte dalla produzione francese è cresciuto del 54% passando da €231 milioni ai €355 milioni del 2020. Come si è detto, il valore è calcolato aggregando i dati elativi alle vendite dei diritti e quelli relativi agli apporti dei soggetti esteri per coproduzioni e prevendite.

Come si vede dal grafico sottostante, nel decennio considerato, la produzione (qui è riportato solo l’investimento relativo ai programmi sostenuti dal CNC) cresce in termini di budget e di numero di ore accusando una sola flessione nel 2020. Cresce anche la valorizzazione estera nel complesso e nelle sue tre componenti di base.

Francia – Investimenti in produzione televisiva e risorse attratte dalla loro circolazione sui mercati esteri (€ milioni e ore prodotte)

Fonte: eMedia su dati CNC

La fiction francese, con €824 milioni di investimenti complessivi nel 2020 “genera” sui (o dai) mercati esteri un valore aggregato pari a €105 milioni. Segue l’animazione che attrae €245 milioni di investimenti alla produzione nazionale ma sui mercati esteri “rende” più della stessa fiction raggiungendo sempre nel 2020 un valore aggregato pari a €145 milioni.  Infine, i documentari che attraggono €350 milioni di investimenti alla produzione domestica e ne generano €74 milioni all’estero.