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L’animazione francese vale 300 milioni

di Emilio Pucci | 07.06.2019

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Grazie a importanti contributi pubblici, al tax credit e a un ruolo altrettanto importante dei broadcaster e dei produttori nazionali, i titoli francesi di animazione, includendo i film e i prodotti televisivi, valgono, in media, circa 300 milioni l’anno e cioè il 10% del totale prodotto audiovisivo nazionale.

Com’è noto, in Francia, il consistente sostegno pubblico diretto alla produzione audiovisiva svolge un ruolo importante allo stimolo e alla tenuta del mercato nazionale. Nel 2018 il CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée) ha erogato contributi per la produzione di programmi televisivi (tutti i generi) pari a circa €250 milioni. L’incremento rispetto al 2017 è stato dell’1% ma del 19% rispetto alla contribuzione effettuata nel 2010. Complessivamente, il sostegno diretto del CNC è intervenuto su ben 4.700 ore di prodotto televisivo.

Si tratta di una contribuzione pubblica consistente che risulta pari a circa il 16% del totale valore degli investimenti in produzione originale francese (limitatamente ai soli programmi audiovisivi cosiddetti aidés e cioè sostenuti dagli stessi finanziamenti pubblici). A questa contribuzione si aggiungono poi altri finanziamenti pubblici, diretti e indiretti, come, ad esempio, quelle relativi alla distribuzione e promozione oppure lo stesso tax credit (crédit d’impôt) che a partire dal 2016 riguarda, a seconda dei generi, circa il 20 o 25% delle spese eleggibili. Nel 2018, ben 1.641 ore di programmi audiovisivi francesi hanno ottenuto una prima assegnazione (provvisoria) dei benefici del tax credit.

La produzione audiovisiva originale nell’ambito di generi quali i documentari o l’animazione – generi meno premiati della fiction dalle dinamiche del mercato ma anche per questo considerati importanti per l’identità culturale nazionale – riceve contributi consistenti. Complessivamente, nel 2018, documentari e prodotti di animazione attraggono ben €130 milioni dei contributi del CNC, vale a dire circa il 50% del totale budget a disposizione dell’agenzia.

La produzione di animazione in Francia è fortemente sostenuta dallo Stato sia con i finanziamenti del CNC sia con importanti finanziamenti dell’operatore di servizio pubblico Group France Télévisions. Queste due “leve pubbliche” svolgono un ruolo importante nell’attivare finanziamenti di produttori nazionali e di investitori esteri.

In virtù di una sorta di ciclicità triennale del mercato dell’animazione francese, il 2018 è stato un anno critico con tutti i valori al ribasso dopo un biennio di crescita.  Nel 2018, infatti sono state prodotte solo 289 ore di programmi di animazione contro le 353 del 2017. Il totale degli investimenti è stato di 210 milioni contro i 269 del 2017 (erano 181 nel 2015). Su questo valore i finanziamenti pubblici (CNC e altri) pesano per circa il 24% (50 milioni) mentre i soggetti nazionali, produttori e broadcaster, contribuiscono al comparto per circa 100 milioni. Il ruolo di France Télévisions è importante anche se il budget dell’operatore pubblico si è ridotto nel 2018 passando da 33 a 20 milioni così come anche si è dimezzato quello dell’operatore commerciale TF1 (14 milioni nel 2017 e 7 nel 2018). Complessivamente tuti i broadcaster privato-commerciali, della televisione gratuita e a pagamento, investono poco meno dell’operatore pubblico.

Il sistema francese dell’animazione riesce ad attrarre ogni anno circa 50 milioni dall’estero (prevendite, coproduzioni etc.). Anche in questo caso i valori del 2018 segnano un calo rispetto al 2017. La recente analisi del CNC insiste, infatti, sull’andamento ciclico del mercato e per questo un dato più corretto si estrae su una media relativa all’andamento dell’ultimo quinquennio.

Ai valori relativi al prodotto video-televisivo vanno poi aggiunti quelli relativi al film cinematografico di animazione. I dati relativi al 2018 non sono ancora disponibili ma nel 2017 si trattava di circa 15 milioni di investimenti alla produzione per cinque film prodotti. Un valore estremamente basso anche in questo caso per una sorta di ciclicità produttiva. Infatti, solo nel 2016 si contavano ben 10 film prodotti di cui alcuni ad alto budget per una spesa complessiva pari a ben 162 milioni.

Considerando i valori cumulati complessivi di programmi televisivi e film cinematografici di animazione, relativi al quinquennio 2013-2017, il valore della produzione di animazione francese raggiunge i €1.450 milioni e cioè, in media, circa €300 milioni per anno, Si tratta del 10% del totale mercato del prodotto filmico e video-televisivo che vale cioè, sempre in media, €3 miliardi l’anno (€14.708 milioni come valore cumulato nel quinquennio).

Un confronto puntuale e aggiornato con la produzione nazionale italiana di animazione purtroppo non è oggi possibile in assenza di dati in grado di fornire un quadro dettagliato del mercato, dei valori annui dei costi di produzione e delle relative contribuzioni dei diversi attori della filiera. Nonostante numerosi casi di successo anche importanti e momenti di slancio e di vitalità delle aziende del settore, l’Italia si colloca purtroppo ben lontano dai valori francesi. A questo proposito basti pensare che nel 2017 è stato richiesto il tax credit per sole sei opere audiovisive di animazione (ma già in numero superiore alle 4 del 2016) e per un valore complessivo pari a soli €2,4 milioni. L’animazione è oggi sicuramente sottodimensionata anche nell’ambito dello stesso mercato della produzione audiovisiva che, nel suo complesso, si attesta attorno a €1 miliardo (valori riferiti al 2017). 

La produzione di animazione in Francia (film cinematografici e prodotti TV) – Valori in €m

Fonte: e-Media su dati CNC