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La produzione audiovisiva in Francia e l’export di programmi

di Emilio Pucci | 04.02.2021

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Un recente studio del CSA (Conseil supérieur de l’audiovisuel), l’autorità di regolamentazione del mercato audiovisivo francese, fornisce una descrizione dettagliata del settore della produzione televisiva in Francia.

I dati esposti nel rapporto (“Étude sur le tissu économique du secteur de la production audiovisuelle”) sono purtroppo aggiornati al 2017 – 2018 ma forniscono il quadro di un settore in crescita sia per numero di imprese attive sia per volume d’affari. 

Il numero complessivo delle imprese di produzione televisiva, formalmente registrate con il codice 5911A (equivalente al nostro omologo codice Ateco), a fine 2018 si attesta a 4.541. Il valore registra un incremento notevole rispetto all’anno 2000 (1.398 imprese) e all’anno 2010 (3.218 imprese). Complessivamente, il fatturato del settore così perimetrato raggiunge nel 2017 i €3,1 miliardi con un tasso annuo composto di crescita fra il 2010 e il 2017 pari al 3%. Si tenga presente che questo valore include tutti i ricavi delle imprese, così come riportati nel conto economico, e dunque inclusivo anche dei ricavi derivanti da attività di altri segmenti della filiera audiovisiva (servizi tecnici, distribuzione etc.) e cioè non afferenti direttamente alle attività prevalenti svolte dalle imprese.

Le prime 50 imprese per dimensione totalizzano, sempre nel 2017, il 40% circa del totale volume d’affari mentre le prime 200 circa il 70%.

La spesa dei soli editori televisivi francesi in opere originali e sulla base degli obblighi regolamentari a cui sono sottoposti è stata nel corso del 2018 pari a €855 milioni su una spesa complessiva di palinsesto (tutti i generi e tutti i tipi di programmi prodotti e acquisiti di stock e di flusso) stimata in €5,4 miliardi. Poco meno della metà della spesa in produzione originale (€405 milioni) è in capo all’operatore pubblico France Télévisions. La rimanente parte è divisa fra tutti gli operatori commerciali della TV gratuita e a pagamento (TF1, M6, Canal plus).  

Sempre nel 2018 alla produzione televisiva arrivano ben €291 milioni da parte del CNC (Centre national du cinéma et de l’image animée) fra contributi di sostegno “selettivi” e “automatici”. Lo stesso CNC elargisce, nello stesso anno al settore cinematografico €311 milioni per arrivare a una spesa di sostegno all’intero settore audiovisivo che si attesta attorno ai 700 milioni (cinema + TV e altri ambiti digitali come video giochi etc.). Alle contribuzioni del CNC per la produzione televisiva vanno poi sommate le risorse delle agenzie territoriali che nel 2019 hanno raggiunto, per la sola produzione TV, la cifra di €35 milioni.

Per quanto riguarda gli investimenti degli operatori SVoD (Netflix e Amazon in testa) il CSA non fornisce dati ma questi sono forniti dallo stesso CNC per l’anno 2019 che avrebbe visto la spesa degli operatori SVoD attestarsi a €53 milioni (52 investiti da Netflix e un solo milione da Amazon).

Nel complesso, considerando tutti gli investimenti e tutte le contribuzioni pubbliche e private, la produzione originale francese oggetto di politiche di sostegno (“production audiovisuelle aidée”) nella somma dei generi fiction, animazione, documentario, adattamento televisivo di opere teatrali e musicali e programmi di interesse culturale, vale nel 2018 circa €1,55 miliardi e €1,6 miliardi nel 2019, e cioè il 30% del totale costo di palinsesto dei primi 4 gruppi televisivi.

Il prodotto francese genera sui mercati esteri un valore che negli ultimi dieci anni ha registrato una importante crescita. Le vendite e prevendite di diritti oltre confine valevano €136 milioni nel 2010 e hanno raggiunto i €247 milioni nel 2019. Un valore al quale si deve sommare la contribuzione derivante dalle coproduzioni internazionali: €63 milioni nel 2010 e €78 milioni nel 2019.

Particolarmente significativa è la ripartizione per genere editoriale degli introiti realizzati sui mercati esteri: i soli programmi di animazione generano nel 2019 ben 77,4 milioni e cioè il 40% delle vendite. Fiction e documentari generano, rispettivamente, il 24% e il 22%. I risultati dell’animazione sui mercati esteri indicano una crescita costante dal 2010 quando le vendite estere valevano solo 35 milioni e cioè il 33% del totale. America del Nord ed Europa sono le aree geografiche di maggiore esportazione del prodotto francese ma risulta in forte crescita anche l’Asia. La cessione dei diritti globali sulle piattaforme SVoD genera nel 2019 €42 milioni.

Introiti da export internazionale di prodotti audiovisivi francesi (dati in milioni di € e %)

Fonte: eMedia su dati CNC