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Come l’intelligenza artificiale sta influenzando le scelte di Casting

di Redazione APA | 05.08.2021

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A Hollywood oltre il 50% dei ruoli è assegnato in base al numero di follower dei singoli attori

La leggenda vuole che sia stato un algoritmo a suggerire al CT dell’Inghilterra Gareth Southgate i nomi dei giocatori che dovevano tirare i rigori contro l’Italia il 10 luglio scorso. I dati raccolti, durante gli allenamenti e le partite, hanno portato cinque giocatori sul dischetto e ben tre tiri sono stati parati dal portiere della nazionale italiana, consegnando il titolo di Campioni d’Europa alla nostra squadra allenata da Roberto Mancini. Certo, Gianluigi Donnarumma ha dimostrato di essere – attualmente – il portiere più forte del mondo, ma la domanda resta lecita: e se l’algoritmo avesse sbagliato a selezionare quei cinque nomi, le cose sarebbero potute andare diversamente?

Ovviamente le ipotesi sono le più disparate: forse l’algoritmo è giusto, ma non i parametri inseriti rispetto alla finale di un campionato europeo, eppure, l’intelligenza artificiale o chi per essa è in grado di fare la differenza rispetto all’intuito e all’esperienza di un commissario tecnico di una nazionale di calcio?

Applicato all’entertainment e – in particolare – al casting, nodo centrale delle produzioni televisive e cinematografiche, questo ragionamento si propone come il più classico dei ‘what if?’ ovvero ‘cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente?’.

Trasportato nel passato, questo metodo avrebbe certamente negato alla pressoché esordiente Audrey Hepburn un ruolo così ambito come quello di Vacanze Romane in cui lei sorprese tutti a partire dalla sua costar Gregory Peck che suggerì per primo di vedere il suo nome nel manifesto alla stessa altezza di quello della sua giovanissima e sconosciuta collega. Un’inglese nata in India come Vivien Leigh non avrebbe mai dovuto essere selezionata per il ruolo iconico di Rossella O’Hara in Via con il Vento da parte del regista Victor Fleming e del produttore David O. Selznick.

Lo stesso esordiente Sean Connery sarebbe stato ignorato a favore di Cary Grant per il ruolo di James Bond nel primo film della saga di 007, chiamato in originale Dr.No e in italiano Licenza Di Uccidere. Molti potrebbero obiettare che una simile tecnologia, forse, avrebbe potuto evitare alcuni casting infelici di film e serie televisive che abbiamo tutti in mente, eppure guardando a quello che sta succedendo oggi, il fattore numerico sta diventando sempre più importante nelle produzioni televisive americane e non solo.

L’influenza dei Social Media

I Social Media, ad esempio, si stanno dimostrando un benchmark di riferimento molto importante per le produzioni: anche perché alcuni attori come Vin Diesel, Dwayne The Rock Johnson, Selena Gomez hanno numeri di follower talmente elevati da riconfigurare necessariamente lo stesso concetto di “promozione” e – soprattutto – danno una ‘misura’ della celebrità in termini numerici, mai vista prima dell’era dei Social 2.0: Dwayne Johson ha – solo su Instagram – 102 milioni di follower, Rihanna 61 milioni; Vin Diesel 47 milioni; Cara Delevigne 41 milioni… insomma, il marketing come l’abbiamo conosciuto non può prescindere da questi dati, ma può farlo il casting?

Evidentemente no. Da un quinquennio a questa parte, pur lasciando libertà di scelta, a parità di talento, sono gli attori e le attrici con il più alto numero di follower ad ottenere le parti più ambite. Il callback è basato quindi su cifre che tradotte in opportunità comunicazionali diventano numeri concreti e secondo algoritmi più o meno strutturati, danno – almeno – un’illusione numerica a quel business dove secondo lo sceneggiatore William Goldman, autore di Adventures in the screen trade, “Nessuno sa nulla”. O Sapeva? Perché lo sforzo dell’intelligenza artificiale che trova sempre più applicazioni nel business è proprio quello di andare a portare oggettività laddove hanno trionfato istinto, esperienza ed altre pulsioni come quelle legate a tutta la retorica, speriamo sepolta per sempre, del sofà del produttore.

Oggi su quel simbolo del machismo hollywoodiano stanno comodamente seduti e sedute direttori casting che utilizzano i Social Media per capire e valutare le possibilità di un interprete al di là del suo talento per la recitazione e della sua presenza davanti ad una macchina da presa.  In che misura sta accadendo questo? Secondo il sito americano ProjectCasting che si occupa attivamente del tema della scelta degli interpreti in numeri che non ci aspetteremmo: Jason Newman, manager e produttore presso Untitled Entertainment oltre di fatto suggerire che il numero di follower sui Social Media sia indicato attivamente nei CV spiega che almeno il 50% dei ruoli assegnati nei progetti prodotti dagli streamers e dagli OTT è affidato tenendo conto in maniera dirimente dei numeri di follower di un singolo talent.

“E’ una forma di assicurazione del proprio investimento.” Spiega Newman “E’ evidente che esiste una correlazione tra gli investimenti e la promozione, nonché l’eco sui Social Media di una serie televisiva o di un film.” Una posizione  cui fa eco – in un’intervista a Variety – la casting agent Robyn Kass, specializzata nella televisione Unscripted che spiega come i Social Media hanno facilitato il lavoro rendendo tutto più semplice nel trovare le storie “Questo, però, è solo l’inizio di un processo di selezione più ampio. Cerchiamo di andare oltre l’utilizzo di filtri che rendono tutto bellissimo” dice, spiegando di avere a propria disposizione un team di persone dedicato alla selezione esclusivamente tramite Instagram.

Quindi? Come essere notati dalle agenzie: molti professionisti insistono sul fatto che un attore per avere successo oggi debba avere un grande talento ed un numero di follower non inferiore alle 20.000 unità.

In Italia, invece, si dà molto peso a Youtube, dove sono nati personaggi televisivi importanti come Frank Matano e franchise di tutto rispetto come Me contro Te (1.5 milioni di follower su Instagram) che dopo un primo capitolo al cinema che ha conquistato un Box Office di quasi dieci milioni di Euro e che adesso vedrà uscire un sequel Me contro Te e il mistero della scuola incantata.