APA (Associazione Produttori Audiovisivi) ha presentato questa mattina al The Space – Cinema Moderno, nell’ambito del MIA 2021, il “3° Rapporto sulla Produzione Audiovisiva Nazionale“.
Il documento è stato illustrato dal Presidente di APA, Giancarlo Leone.
I relatori della presentazione sono stati Maria Pia Ammirati (Direttore Fiction RAI), Eleonora Andreatta (Vice Presidente delle Serie Originali italiane Netflix) e Daniele Cesarano (Direttore Fiction RTI – Gruppo Mediaset).
I dati del Rapporto
Dal 3° Rapporto APA sulla produzione audiovisiva italiana emergono alcuni dati significativi. Questi ultimi testimoniano come nella filiera del mercato audiovisivo le attività relative alla produzione di contenuti costituiscano la componente più proficua sia sul piano dell’impatto economico sia su quello sociale e culturale.
La produzione audiovisiva nazionale nel corso del 2020 ha superato il valore di 1,2 miliardi di euro e si stima un incremento del 14% dal 2020 al 2023.
A questo proposito è possibile individuare alcune importanti tendenze in atto, fra cui:
- la produzione di opere originali è centrale e indispensabile per tutte le piattaforme di consumo audiovisivo, lineari e non lineari.
- Il valore della produzione di Fiction destinata alla Tv e alle piattaforme non lineari cresce nel corso del 2020 del 28% grazie all’incremento della spesa degli operatori VoD e alla crescita della contribuzione dei produttori, sostenuta dall’incremento del Tax Credit.
- La contribuzione degli operatori SVoD vale il 15% circa del totale costo di produzione. Il valore è in crescita di 4 punti percentuali rispetto al 2019.
- Fra il 2021 e il 2023 la domanda degli operatori dello SVoD potrebbe crescere notevolmente portando gli investimenti in Fiction a raggiungere, già nel 2023, quelli effettuati dagli operatori della TV lineare.
L’offerta Fiction
La Fiction, destinata alle piattaforme TV e VoD, è il genere audiovisivo che attrae maggiori investimenti e che ha registrato un tasso di crescita estremamente elevato anche durante la pandemia Covid-19: +205 milioni fra il 2017 e il 2020 (+ 50%) e+ 135 milioni fra il 2019 e il 2020 (+28%). La crescita della produzione di fiction è dovuta essenzialmente al forte sviluppo del VoD e alla conseguente crescita degli investimenti degli operatori VoD in prodotti originali italiani.
Il valore della produzione originale di titoli di Animazione nel 2020 si attesta sui €77 milioni e quello di tutti gli altri generi (documentari, intrattenimento, Talk Show e programmi di approfondimento e culturali)è di circa €350 milioni.Mentre gli investimenti per i film destinati alla Sala cinematografica sono stimati in flessione a causa delle restrizioni Covid-19 che hanno duramente colpito il comparto.
Nella stagione 2020-2021, l’offerta di fiction corrisponde a 532 ore di prime visioni e RAI si conferma leader assoluta nella trasmissione della fiction italiana, offrendo più di tre quarti delle ore stagionali. L’offerta di prodotto seriale inedito sulle piattaforme (Rai Play, Now, Netflix, Amazon Prime Video, Disney+), pur restando largamente minoritaria, registra, nel passaggio inter-stagionale, una crescita sul volume orario complessivo, passando dal 9% (2019-2020) all’ 11% (2020-2021).
L’offerta Unscripted
L’offerta Unscripted 2021 “lineare” vede invece un balzo in avanti nel numero di titoli di produzione indipendente (+11%) rispetto alla stagione pre-pandemica, ma il volume delle ore premia la produzione interna ai broadcaster. La produzione indipendente prevale invece come modello produttivo di riferimento per il contenuto digital only.
Sia nell’offerta della Tv lineare che dei servizi streaming, cresce come “genere intensivo” il Docu-Unscripted. Tuttavia, i contributi economici destinati alle opere docu-unscripted tra il 2018 e il 2020 rappresentano solo il 4,4% del totale delle risorse erogate per la produzione di opere audiovisive.
Dichiarazioni
«In questo contesto di forte trasformazione assume un ruolo sempre più importante – ha spiegato il Presidente APA Giancarlo Leone – l’offerta delle piattaforme on demand con investimenti rilevanti nel settore, che raggiungeranno 250 milioni di euro l’anno in sola serialità tv entro il 2023. Per questi motivi occorrono regole di ingaggio tra gli streamers ed i produttori indipendenti per una equa e corretta valorizzazione dei diritti ed una loro limitazione temporale. La legge consente alle associazioni maggiormente rappresentative di trovare accordi con i soggetti rilevanti del mercato: proponiamo un patto tra produttori e piattaforme che sia in grado di interpretare correttamente il cambiamento e la crescita nel rispetto dei diritti e degli investimenti di chi realizza le opere.
Altrimenti sarà il governo, con la regolamentazione prevista a carico di MIC e MISE, a doversene fare carico. Ci appelliamo inoltre al governo perché il recepimento della direttiva europea sui fornitori di servizi media è stato interpretato erroneamente in Italia con misure restrittive per la raccolta pubblicitaria del servizio pubblico. Stimiamo in circa 100 milioni l’anno il danno per RAI, che preoccupa i produttori di contenuti culturali, a partire dai produttori audiovisivi e cinematografici, per il possibile impatto negativo sugli investimenti annui nel settore. Per questo proponiamo la cancellazione della tassa sulla concessione governativa su canone che consentirebbe di neutralizzare gli effetti della riforma degli affollamenti pubblicitari sulla RAI.»
Materiali
È possibile consultare le ricerche sul nostro portale dedicato: https://ricerche.apaonline.it/.
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