Ricerche Symbola

Le attività audiovisive 2023: evidenze sulle imprese e sull’occupazione

Fondazione Symbola | Ottobre 2024

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La natimortalità 2022-2023 dal Registro delle imprese

Il movimento di iscrizioni e cessazioni effettive (le cosiddette “cessazioni non d’ufficio”) evidenzia
una certa stabilizzazione dei flussi rispetto al periodo post-pandemico.
In merito alle iscrizioni d’impresa1, nel 2023 si registrano 335 nuove attività nella filiera audiovisiva,
dato allineato a quello del 2022, laddove per il totale delle imprese si verifica una contrazione di
circa 20 mila unità. Le cessazioni non di ufficio2 sono invece aumentate (29 imprese mediamente in
meno rispetto al 2022, 423 in totale contro 394) anche se la proporzione è in linea co quella del
totale dell’economia.

La dinamica dell’ultimo anno riguarda in particolare le attività di produzione cinematografica, di
video e di programmi tv, che hanno verificato sia l’avvio di nuove attività (14) sia una certa
consistenza di chiusure (44). Per contro, nella post-produzione si riducono le iscrizioni (-13 unità)
ma anche le cessazioni di attività (-9), mentre la proiezione cinematografica, a fronte di nessuna
nuova impresa riscontra 9 nuove cessazioni. La distribuzione cinematografica, di video e di
programmi tv evidenzia minimi movimenti in entrata e in uscita mentre la programmazione e
realizzazione di trasmissioni televisive non presenta infine una vera e propria dinamica di turn over.

1 Si ricorda che l’iscrizione nel registro delle imprese è una pratica amministrativa obbligatoria “una tantum” che si
definisce alla nascita dell’impresa e si compone in due fasi. La prima, in cui si presenta per via telematica una domanda
apposita sottoscritta con la firma digitale, che deve essere effettuata entro 30 giorni dall’inizio dell’attività. La seconda,
in cui si verifica la correttezza della domanda si procede all’iscrizione.

2 La cessazione o cancellazione dal registro delle imprese è una procedura amministrativa che segue la procedura di
liquidazione di una società di persone o di capitali. La cancellazione è una sorta di passaggio obbligatorio imposto dalla
legge in maniera esplicita per le società di capitali. Parecchio discussa invece è stata dalla dottrina e dalla giurisprudenza
la cancellazione dal registro delle società di persone. L’adozione del dato delle cessazioni non di ufficio riguarda le
cessazioni “effettive” ovvero non dovute a una cancellazione di carattere puramente amministrativo, ovvero legate alla
attività di pulizia degli archivi da parte delle Camere di commercio.

Iscrizioni e cessazioni d’impresa nella filiera audiovisiva.
Anno 2020-2023 (valori assoluti) 

ISCRIZIONI

AtecoDescrizione Ateco2020202120222023Diff. 22/23
5911Produzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
21829323825214
5912Post-produzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
48608168-13
5913Distribuzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
43572
5914Proiezione 
cinematografica
1314440
6020Programmazione 
e trasmissioni TV
712440
TOTALE AUDIOVISIVO2903823323353
TOTALE IMPRESE292.308332.596312.564312.050-20.032

Fonte: elaborazioni Fondazione Symbola su dati Infocamere.

CESSAZIONI NON D’UFFICIO

AtecoDescrizione Ateco2020202120222023Diff. 22/23
5911Produzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
28924627632044
5912Post-produzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
30235243-9
5913Distribuzione cinematografica, 
di video e di programmi TV
6610144
5914Proiezione 
cinematografica
26273627-9
6020Programmazione 
e trasmissioni TV
14102019-1
TOTALE AUDIOVISIVO36531239442329
TOTALE IMPRESE272.992246.009264.546270.01118.537

Fonte: elaborazioni Fondazione Symbola su dati Infocamere.

A fronte di queste dinamiche piuttosto contenute a livello aggregato tra le regioni spicca il Lazio per
la vitalità delle iscrizioni (ben 12 nuove attività), mentre in negativo con una riduzione di start up
emergono Friuli-Venezia Giulia (-7), Veneto ed Emilia-Romagna (entrambe con 6 nuove imprese in
meno).

Iscrizioni d’impresa nella filiera audiovisiva nelle regioni italiane.
Anno 2020-2023 (valori assoluti) 

Regioni2020202120222023Diff. 22/23
Piemonte23223229-3
Valle d’Aosta21033
Lombardia67827877-1
Trentino-Alto Adige111810122
Friuli-Venezia Giulia57125-7
Veneto25272519-6
Liguria68462
Emilia-Romagna25292721-6
Toscana221421243
Umbria43363
Marche6101191
Lazio44624860-14
Abruzzo3876-1
Molise20110
Campania18421816-2
Puglia152010122
Basilicata01121
Calabria1798-1
Sicilia8178113
Sardegna34781
ITALIA2903823323353


Fonte: elaborazioni Fondazione Symbola su dati Infocamere.

Le cessazioni effettive sono cresciute in termini assoluti in particolare in Lombardia (+22, valore che spiega un quarto delle chiusure nazionali, a confronto con il 2021 +36,7%), in Veneto (+11, variazione del +61,1%) e in Sicilia (+11, variazione del +110,0%). Anche il Piemonte registra un incremento netto di cessazioni non di ufficio, a testimonianza di un elevato ricambio di imprese della filiera audiovisiva nella regione. 

Vi sono infine anche regioni in cui le cessazioni effettiva si sono ridotte, anche se non di molto: Trentino-Alto Adige, Umbria, Molise, Campania, Puglia e Sardegna. 

Cessazioni non d’ufficio d’impresa nella filiera audiovisiva nelle regioni italiane.
Anno 2020-2023 (valori assoluti)

CESSAZIONI NON D’UFFICIO

Regioni2020202120222023Diff. 22/23
Piemonte251624268
Valle d’Aosta01221
Lombardia6560828522
Trentino-Alto Adige10121014-2
Friuli-Venezia Giulia24490
Veneto2918292211
Liguria63885
Emilia-Romagna231826208
Toscana262429215
Umbria1634-3
Marche841278
Lazio10081861075
Abruzzo741349
Molise0201-2
Campania24212031-1
Puglia11161429-2
Basilicata21140
Calabria66650
Sicilia1610212011
Sardegna4544-1
ITALIA36531239442382


Fonte: elaborazioni Fondazione Symbola su dati Infocamere.